Introduzione
Capitolo 1
L’infanzia nella casetta del tessitore
1761-1767. Dalla nascita ai 6 anni
La nostra storia inizia nel tranquillo villaggio di Paulerspury, presso Towcester, nella contea del Northamptonshire. Paulerspury sorge a tre o quattrocento metri dalla grande strada principale che da Londra conduce a Chester, la celebre Watling Street, lungo la quale, nel lontano passato, marciarono le legioni romane. Spesso questa antica via ha visto il passaggio di re e guerrieri diretti alla battaglia: Sassoni, Danesi, Normanni, gli eserciti della Rosa Bianca e della Rosa Rossa l’hanno calpestata; le austere cavallerie di Rupert e di Cromwell l’hanno turbinosamente percorsa. Ma Paulerspury rimase, pur così vicina, addormentata nel suo quieto recesso, nascosta allo sguardo dei guerrieri e ben poco mutata nel succedersi degli anni.
Nella seconda metà del diciottesimo secolo, il brivido del romanticismo era passato; gli stemmi e lo sfarzo dei Plantageneti e dei Tudor erano scomparsi da Watling Street, e la novità più sensazionale alla quale i ragazzi potessero sperare di assistere era il passaggio di pochi cavalieri, o della diligenza da Londra a Liverpool, o dei grandi carri trainati da sei o otto cavalli che trasportavano mercanzia dalla capitale al Lancashire o al Cheshire. Ogni lunedì e giovedì, infatti, da Aldermanbury partivano quei pesanti convogli che compivano il viaggio in dieci giorni, o anche undici in inverno, quando le giornate erano brevi e le strade peggiori del solito.
Veramente calma era la dolce campagna inglese in quei giorni. La popolazione di tutto il regno non superava gli otto milioni di anime e gli abitanti di Londra ammontavano appena a seicentomila. Le città di provincia erano sorprendentemente piccole. L’Inghilterra di quei giorni era perlopiù composta di piccoli villaggi e la popolazione era perciò sparsa più uniformemente su tutto il territorio. Il Northamptonshire era una delle contee inglesi più popolate. Ogni tre o quattro chilometri le casette dai tetti di paglia di un villaggio si annidavano strettamente intorno ad un’antica chiesa, la cui torre rappresentava la caratteristica più spiccata dei dintorni. Paulerspury, tipico villaggio di questa contea, aveva a quel tempo circa ottocento abitanti. E fu in una casetta dal tetto di paglia di questo villaggio che William Carey nacque il 17 agosto del 1761.
I genitori di William, Edmund ed Elizabeth Carey, erano tessitori e, dall’alba al tramonto, la loro piccola abitazione a due piani dal tetto spiovente vibrava al monotono battito del telaio – così guadagnavano il loro pane quotidiano. Alla dura scuola della privazione Edmund aveva imparato la laboriosità e la parsimonia.
All’età di sette anni, la morte del padre lo aveva lasciato principale sostegno della madre, che subito dovette collocarlo come apprendista presso un tessitore del villaggio. Fattosi adulto, Edmund si era sposato, e la sua cara madre – “donna di grande tenerezza e di costituzione delicata”, di “calma ponderatezza e indole serena” – era venuta a vivere nella loro umile casa. Quando giunsero dei bimbi a rallegrare la famiglia, la nonna diletta se li strinse al cuore e li curò con grande affetto e premura. Fu lei che scelse i loro nomi, chiamando i primi due come i figli che aveva perso molti anni prima: William e Ann. E mentre Edmund tesseva i suoi cappelli di lana – detti “tammies” – e la buona moglie attendeva alle semplici cure domestiche, la nonna allevava con amore i bimbi e si rallegrava che Dio la avesse così grandemente benedetta nella sua vecchiaia.
Quando nacque William Carey, l’anno dopo l’ascesa al trono di Giorgio III, la vita nella rurale Inghilterra procedeva con quasi lo stesso monotono ritmo che aveva seguito per centinaia di anni. Scrive il professor Rogers, nel suo libro Sei secoli di lavoro e di salario: “Credo che nessun paese nel mondo occidentale abbia subito così pochi mutamenti nella vita, nelle vicende e nelle abitudini del popolo come l’Inghilterra contadina, dal regno di Enrico III ai primi anni di Giorgio III”.
La spaventosa condizione delle strade, perfino di quelle principali, rendeva le comunicazioni tra Londra e le province lente e tediose, e centinaia di villaggi erano quasi interamente senza contatti con la metropoli. La posta era portata da postini a cavallo, la cui velocità, per contratto, doveva essere di otto chilometri l’ora. Carey era diventato già uomo quando apparve la prima diligenza postale (1784). Pochi campi erano coltivati, benché ogni villaggio fosse in condizione di produrre il cibo necessario. Non vi erano i vasti campi di grano del Canada a cui l’Inghilterra di quei giorni poteva attingere! Durante l’infanzia di Carey, tutte le industrie erano molto primitive. Watt non aveva ancora inventato la macchina a vapore né Arkwright la macchina per filare. Il solo giornale disponibile agli abitanti di Paulerspury – The Northampton Mercury – stampava ancora a mano e laboriosamente il suo foglio settimanale, prima da un lato e poi dall’altro, al ritmo di circa cento copie l’ora, con i caratteri bagnati di inchiostro per mezzo di rulli di cuoio, proprio come ai tempi di Caxton, tre secoli prima!
Fabbriche e grandi officine cominciavano appena a sorgere nei centri industriali ed erano ancora completamente sconosciute nelle Midlands. Molti, forse la maggior parte, degli abitanti dei villaggi del Northamptonshire conducevano industrie domestiche, ed erano, per lo più, artigiani del cuoio o tessitori.
Il professor Rogers ha accuratamente indagato sui salari delle diverse categorie di lavoratori nel secolo di cui parliamo. Delle migliori condizioni fruivano i minatori di Newcastle che guadagnavano quindici scellini alla settimana, e delle peggiori i braccianti agricoli del Gloucestershire e Wiltshire con cinque o sei scellini settimanali per l’intero anno! I calzolai del Northamptonshire guadagnavano probabilmente circa dieci scellini alla settimana, e i filatori e i tessitori giungevano in media a otto scellini e sette pence. Questo ci permette di comprendere meglio il contesto familiare in cui Carey trascorse la sua infanzia. Edmund ed Elizabeth Carey insieme non potevano guadagnare più di venti scellini alla settimana, e probabilmente anche meno, forse solo metà di tale somma. Spesso, con due bambini piccoli e la madre anziana, deve essere stato molto difficile per loro arrivare alla fine del mese.
Quando arrivarono altri tre figli, uno …………………………………………..