Questo Commento al Catechismo Riformato di Giovanni Calvino raccoglie 55 studi che Niccolò Balbani, pastore della chiesa italiana di Ginevra, portò alla sua comunità negli anni 1565-1566.
Catechismo
Pastore: Qual è lo scopo principale della vita dell’essere umano?
Giovane: Conoscere Dio, dal quale è stato creato.
Pastore: Perché rispondi così?
Giovane: Perché Dio ci ha creati e posti in questo mondo per essere glorificato in noi; ed è giusto che la nostra vita si dedichi alla sua gloria, perché Egli ne è il principio.
Commento
È una cosa molto evidente che tutto ciò che l’uomo si propone nell’animo o realizza attivamente è indirizzato a qualche scopo. Ma poiché gli scopi degli uomini sono molti, quasi infiniti, secondo le varie circostanze che si verificano nel mondo e secondo le diverse inclinazioni dalle quali essi sono condotti e trasportati, per questa ragione qui si domanda qual è “lo scopo principale” che l’uomo deve perseguire [nella sua vita].
Riguardo a questa proposizione i filosofi pagani e tutti coloro che hanno seguito le loro dottrine, hanno concluso che questo scopo principale è Dio, dal quale l’uomo è stato creato e al quale tutte le creature aspirano come al loro vero fine. Ma la stessa Scrittura afferma, e in modo molto più chiaro, che Dio ha creato l’uomo per Se stesso e che l’uomo deve servire ed essere dedicato alla sua gloria: “L’Eterno ha fatto ogni cosa per se stesso, anche l’empio per il giorno della sventura” (Prov 16:4); “Tutti quelli che si chiamano col mio nome, che ho creato per la mia gloria, che ho formato e anche fatto” (Isa 43:7).
Ma nonostante i savi del mondo siano giunti ad una conclusione vera e conforme alla sacra Scrittura, non sono andati oltre. Infatti, come scrive l’apostolo Paolo nella Lettera ai Romani, essi si sono insuperbiti nei loro discorsi, insieme a tutti gli altri, e non hanno glorificato Dio “come Dio” (Rom 1:21). Questo è accaduto perché essi non avevano una vera conoscenza del Dio di cui parlavano, come Paolo dimostra agli ateniesi, dicendo: “Quello dunque che voi adorate senza conoscerlo, io ve lo annunzio” (At 17:23). Da questo possiamo comprendere che non basta sapere che il fine dell’uomo è Dio, ma è necessario anche conoscere questo Dio, alla cui gloria deve essere dedicata la nostra vita come suo principale fine, perché a questo siamo diretti da Dio stesso nella sua Parola (Prov 16:4; Isaia 43:21). Per cui possiamo concludere che è una cosa strana e mostruosa quando gli uomini, quasi generalmente, scelgono di vivere per uno scopo diverso da quello per il quale Dio li ha creati e messi al mondo.
DIO: IL BENE PIÙ GRANDE NELLA VITA
Catechismo
Pastore: Qual è il bene più grande dell’uomo?
Giovane: Dio.
Pastore: Perché lo consideri il bene più grande?
Giovane: Perché senza Dio la nostra condizione sarebbe più misera di quella di qualsiasi altra creatura.
Commento
Tutti gli uomini hanno una naturale inclinazione e desiderio per il sommo bene, ma nel conoscerlo e nell’applicarvi l’animo s’ingannano in infiniti modi. Perché noi dobbiamo essere convinti che il bene più grande non è altri che Dio, il quale è la fonte di ogni altro bene: “Poiché presso di Te è la fonte della vita, e per la tua luce noi vediamo la luce” (Sal 36:9). Se dunque l’uomo vuole essere partecipe della vera felicità e di questo sommo bene, è necessario che lo ricerchi, sperando di trovarlo unicamente in Dio. Allora, infatti, lo avrà veramente trovato e ne sarà partecipe, per goderne senza fine: quando avrà la vera conoscenza di Dio stesso, come Gesù Cristo afferma: “Or questa è la vita eterna, che conoscano Te, il solo vero Dio, e Gesù Cristo che Tu hai mandato” (Giov 17:3). Da questo consegue necessariamente la conclusione del Catechismo, cioè che gli uomini sono infelici e miserabili perché ……………………..
Indice
Parte Prima
DIO
Conoscere Dio: lo scopo principale della vita
Dio: il bene più grande nella vita
La vera conoscenza di Dio
Confidare in Dio
IL CREDO APOSTOLICO
Il Credo Apostolico
“Io credo in Dio”
“Padre”
“Onnipotente”
“Creatore del cielo e della terra”
“E in Gesù Cristo”
“Suo unico Figlio”
“Nostro Signore”
“Il quale fu concepito dallo Spirito Santo, nacque da Maria vergine”
“Patì sotto Ponzio Pilato”
“Fu crocifisso, morì e fu sepolto”
“Discese agli inferi”
“Il terzo giorno risuscitò dalla morte”
“Salì al cielo”
“Siede alla destra di Dio, Padre onnipotente”
“E da lì verrà a giudicare i vivi e i morti”
“Io credo nello Spirito Santo”
“La Chiesa universale”
“La comunione dei santi”
“La remissione dei peccati”
“La risurrezione della carne”
“E la vita eterna”
LA FEDE E LE OPERE
La vera fede
La vera fede è un dono di Dio
I benefici della vera fede
Giustificati non per opere nostre, ma solo per la giustizia di Cristo
Siamo giustificati per fede
Solo le buone opere dei credenti sono gradite a Dio
Le opere del credente non meritano la giustificazione
Le buone opere dei credenti non sono inutili
Le buone opere sono inevitabilmente prodotte dalla vera fede
Il vero ravvedimento
L’unico culto gradito a Dio è quello da Lui stabilito
Parte Seconda
I DIECI COMANDAMENTI
I Dieci Comandamenti
Il primo comandamento
Il secondo comandamento
Il terzo comandamento
Il quarto comandamento
Il quinto comandamento
Il sesto comandamento
Il settimo comandamento
L’ottavo comandamento
Il nono comandamento
Il decimo comandamento
L’essenza di tutta la legge
Parte Terza
LA PREGHIERA
La preghiera
La preghiera del Signore
“Padre nostro”
“Che sei nei cieli”
“Sia santificato il tuo nome”
“Venga il tuo regno”
“Sia fatta la tua volontà”
“In terra come in cielo”
“Dacci oggi il nostro pane quotidiano”
“E perdonaci i nostri debiti”
“Come anche noi perdoniamo ai nostri debitori”
“E non indurci in tentazione, ma liberaci dal maligno”
“Perché tuo è il regno e la potenza e la gloria in eterno”
Parte Quarta
IL CULTO CRISTIANO
Il culto cristiano: adorazione e ringraziamento
L’essenza della verità cristiana: conoscere Dio
Lo strumento per conoscere Dio: la sua Parola
La lettura, l’ascolto e lo studio della Parola di Dio
I SACRAMENTI
I sacramenti
I sacramenti come strumento dello Spirito Santo
I sacramenti sono necessari
L’inefficacia dei sacramenti in chi non crede
L’efficacia dei sacramenti in chi crede
I sacramenti accrescono e fortificano la fede
I sacramenti sono due: il battesimo e la Cena del Signore
Il battesimo
La Cena del Signore
La ragione dei due segni: il pane e il vino
I simboli ci comunicano Cristo
Nei simboli riceviamo Cristo spiritualmente
L’atteggiamento con cui partecipare alla Cena
Ulteriore scopo dei sacramenti
Quando celebrare i sacramenti
Chi può partecipare ai sacramenti
I sacramenti vanno protetti dagli indegni
Autore
Niccolò Balbani nacque a Lucca nel 1522. Suo padre Agostino – prospero commerciante – fu tra i primi lucchesi che abbracciarono la fede evangelica, da lui conosciuta durante i suoi viaggi di lavoro nelle Fiandre. A Lucca, infatti, il messaggio della Riforma religiosa sostenuta da Lutero, Zwingli, Calvino ed altri riformatori d’Oltralpe, iniziò a diffondersi già dagli anni Trenta del Cinquecento. Fu abbracciato da persone di ogni classe sociale, ma soprattutto dai “buoni casati” cittadini, ovvero da quel patriziato che rappresentava la forza economica e politica della Repubblica e doveva fedeltà solo all’Impero.
Alla morte di Agostino, nel 1536, i suoi dieci figli furono affidati alle cure del fratello Francesco. Il quattordicenne Niccolò proseguì gli studi a Lucca, Bologna, Padova, e infine a Ferrara, dove nel ’47 conseguì la laurea in diritto civico e canonico (in utroque iure). Raggiunto questo traguardo, il giovane volle visitare le località europee dove la sua azienda familiare aveva stabilito delle succursali: Anversa, le Fiandre e Lione.
Fatto ritorno a Lucca, si sposò con Lucrezia Montecatini, dalla quale ebbe tre figlie. Appartenendo ad una famiglia patrizia ed essendo un uomo di forti aspirazioni, iniziò subito a prendere parte alla vita pubblica della città: nel ’49 fu eletto Rettore delle scuole, nel ’53 membro del Consiglio generale, nel ’55 di nuovo Rettore………….
Descrizione
Seguendo la struttura originaria del Catechismo riformato di Calvino, il Commento si articola in quattro parti: la prima è dedicata alla fede cristiana e comprende una esposizione del Credo apostolico; la seconda affronta la tematica etica e considera in particolare il significato e le implicazioni dei Dieci Comandamenti; la terza tratta della preghiera, focalizzando su quella insegnataci dal Signore, detta anche “Padre Nostro”; la quarta verte sul culto cristiano ed i sacramenti. Come il lettore riflessivo non mancherà di constatare, la lettura di questo Commento permette innanzitutto di capire ed apprezzare il profondo lavoro teologico svolto dai Riformatori del XVI secolo al fine di recuperare una corretta comprensione della fede cristiana. Dopo oltre mille anni di incrostazioni e deformazioni operate da un clero fuorviato, era assolutamente necessario ritornare alle fonti della fede (fontes fidei), vale a dire alla Parola di Dio, per rivedere tutto alla sua luce. In questo testo, infatti, le caratteristiche distintive della fede Riformata traspaiono tutte: la sua biblicità, perché fondata sul verbo della Scrittura; il suo Dio-centrismo, perché focalizzata su Dio come fondamento di tutta la realtà; la sua evangelicità, perché ha nel vangelo la sua essenza; la sua onnicomprensività, in quanto fautrice di una visione del mondo unitaria, “poiché da Lui, per mezzo di Lui e per Lui sono tutte le cose” (Rom 11:36).
Inoltre, essendo stato originariamente inteso come strumento di edificazione per le centinaia di chiese clandestine che allora sussistevano nella nostra Penisola nonostante le terribili persecuzioni, il Commento di Balbani rappresenta una delle più importanti testimonianze delle convinzioni di fede che animavano gli evangelici italiani in un’epoca in cui essere evangelici costava molto più di oggi.
Aggiornata nel linguaggio, la presente edizione è arricchita da una interessante biografia sull’autore.
Commento al Catechismo Riformato di Giovanni Calvino
Niccolò Balbani
€23,00€21,85Questo Commento al Catechismo Riformato di Giovanni Calvino raccoglie 55 studi che Niccolò Balbani, pastore della chiesa italiana di Ginevra, portò alla sua comunità negli anni 1565-1566.
Introduzione
Parte Prima
CONOSCERE DIO: LO SCOPO PRINCIPALE DELLA VITA
Catechismo
Pastore: Qual è lo scopo principale della vita dell’essere umano?
Giovane: Conoscere Dio, dal quale è stato creato.
Pastore: Perché rispondi così?
Giovane: Perché Dio ci ha creati e posti in questo mondo per essere glorificato in noi; ed è giusto che la nostra vita si dedichi alla sua gloria, perché Egli ne è il principio.
Commento
È una cosa molto evidente che tutto ciò che l’uomo si propone nell’animo o realizza attivamente è indirizzato a qualche scopo. Ma poiché gli scopi degli uomini sono molti, quasi infiniti, secondo le varie circostanze che si verificano nel mondo e secondo le diverse inclinazioni dalle quali essi sono condotti e trasportati, per questa ragione qui si domanda qual è “lo scopo principale” che l’uomo deve perseguire [nella sua vita].
Riguardo a questa proposizione i filosofi pagani e tutti coloro che hanno seguito le loro dottrine, hanno concluso che questo scopo principale è Dio, dal quale l’uomo è stato creato e al quale tutte le creature aspirano come al loro vero fine. Ma la stessa Scrittura afferma, e in modo molto più chiaro, che Dio ha creato l’uomo per Se stesso e che l’uomo deve servire ed essere dedicato alla sua gloria: “L’Eterno ha fatto ogni cosa per se stesso, anche l’empio per il giorno della sventura” (Prov 16:4); “Tutti quelli che si chiamano col mio nome, che ho creato per la mia gloria, che ho formato e anche fatto” (Isa 43:7).
Ma nonostante i savi del mondo siano giunti ad una conclusione vera e conforme alla sacra Scrittura, non sono andati oltre. Infatti, come scrive l’apostolo Paolo nella Lettera ai Romani, essi si sono insuperbiti nei loro discorsi, insieme a tutti gli altri, e non hanno glorificato Dio “come Dio” (Rom 1:21). Questo è accaduto perché essi non avevano una vera conoscenza del Dio di cui parlavano, come Paolo dimostra agli ateniesi, dicendo: “Quello dunque che voi adorate senza conoscerlo, io ve lo annunzio” (At 17:23). Da questo possiamo comprendere che non basta sapere che il fine dell’uomo è Dio, ma è necessario anche conoscere questo Dio, alla cui gloria deve essere dedicata la nostra vita come suo principale fine, perché a questo siamo diretti da Dio stesso nella sua Parola (Prov 16:4; Isaia 43:21). Per cui possiamo concludere che è una cosa strana e mostruosa quando gli uomini, quasi generalmente, scelgono di vivere per uno scopo diverso da quello per il quale Dio li ha creati e messi al mondo.
DIO: IL BENE PIÙ GRANDE NELLA VITA
Catechismo
Pastore: Qual è il bene più grande dell’uomo?
Giovane: Dio.
Pastore: Perché lo consideri il bene più grande?
Giovane: Perché senza Dio la nostra condizione sarebbe più misera di quella di qualsiasi altra creatura.
Commento
Tutti gli uomini hanno una naturale inclinazione e desiderio per il sommo bene, ma nel conoscerlo e nell’applicarvi l’animo s’ingannano in infiniti modi. Perché noi dobbiamo essere convinti che il bene più grande non è altri che Dio, il quale è la fonte di ogni altro bene: “Poiché presso di Te è la fonte della vita, e per la tua luce noi vediamo la luce” (Sal 36:9). Se dunque l’uomo vuole essere partecipe della vera felicità e di questo sommo bene, è necessario che lo ricerchi, sperando di trovarlo unicamente in Dio. Allora, infatti, lo avrà veramente trovato e ne sarà partecipe, per goderne senza fine: quando avrà la vera conoscenza di Dio stesso, come Gesù Cristo afferma: “Or questa è la vita eterna, che conoscano Te, il solo vero Dio, e Gesù Cristo che Tu hai mandato” (Giov 17:3). Da questo consegue necessariamente la conclusione del Catechismo, cioè che gli uomini sono infelici e miserabili perché ……………………..
Indice
Parte Prima
DIO
Conoscere Dio: lo scopo principale della vita
Dio: il bene più grande nella vita
La vera conoscenza di Dio
Confidare in Dio
IL CREDO APOSTOLICO
Il Credo Apostolico
“Io credo in Dio”
“Padre”
“Onnipotente”
“Creatore del cielo e della terra”
“E in Gesù Cristo”
“Suo unico Figlio”
“Nostro Signore”
“Il quale fu concepito dallo Spirito Santo, nacque da Maria vergine”
“Patì sotto Ponzio Pilato”
“Fu crocifisso, morì e fu sepolto”
“Discese agli inferi”
“Il terzo giorno risuscitò dalla morte”
“Salì al cielo”
“Siede alla destra di Dio, Padre onnipotente”
“E da lì verrà a giudicare i vivi e i morti”
“Io credo nello Spirito Santo”
“La Chiesa universale”
“La comunione dei santi”
“La remissione dei peccati”
“La risurrezione della carne”
“E la vita eterna”
LA FEDE E LE OPERE
La vera fede
La vera fede è un dono di Dio
I benefici della vera fede
Giustificati non per opere nostre, ma solo per la giustizia di Cristo
Siamo giustificati per fede
Solo le buone opere dei credenti sono gradite a Dio
Le opere del credente non meritano la giustificazione
Le buone opere dei credenti non sono inutili
Le buone opere sono inevitabilmente prodotte dalla vera fede
Il vero ravvedimento
L’unico culto gradito a Dio è quello da Lui stabilito
Parte Seconda
I DIECI COMANDAMENTI
I Dieci Comandamenti
Il primo comandamento
Il secondo comandamento
Il terzo comandamento
Il quarto comandamento
Il quinto comandamento
Il sesto comandamento
Il settimo comandamento
L’ottavo comandamento
Il nono comandamento
Il decimo comandamento
L’essenza di tutta la legge
Parte Terza
LA PREGHIERA
La preghiera
La preghiera del Signore
“Padre nostro”
“Che sei nei cieli”
“Sia santificato il tuo nome”
“Venga il tuo regno”
“Sia fatta la tua volontà”
“In terra come in cielo”
“Dacci oggi il nostro pane quotidiano”
“E perdonaci i nostri debiti”
“Come anche noi perdoniamo ai nostri debitori”
“E non indurci in tentazione, ma liberaci dal maligno”
“Perché tuo è il regno e la potenza e la gloria in eterno”
Parte Quarta
IL CULTO CRISTIANO
Il culto cristiano: adorazione e ringraziamento
L’essenza della verità cristiana: conoscere Dio
Lo strumento per conoscere Dio: la sua Parola
La lettura, l’ascolto e lo studio della Parola di Dio
I SACRAMENTI
I sacramenti
I sacramenti come strumento dello Spirito Santo
I sacramenti sono necessari
L’inefficacia dei sacramenti in chi non crede
L’efficacia dei sacramenti in chi crede
I sacramenti accrescono e fortificano la fede
I sacramenti sono due: il battesimo e la Cena del Signore
Il battesimo
La Cena del Signore
La ragione dei due segni: il pane e il vino
I simboli ci comunicano Cristo
Nei simboli riceviamo Cristo spiritualmente
L’atteggiamento con cui partecipare alla Cena
Ulteriore scopo dei sacramenti
Quando celebrare i sacramenti
Chi può partecipare ai sacramenti
I sacramenti vanno protetti dagli indegni
Autore
Niccolò Balbani nacque a Lucca nel 1522. Suo padre Agostino – prospero commerciante – fu tra i primi lucchesi che abbracciarono la fede evangelica, da lui conosciuta durante i suoi viaggi di lavoro nelle Fiandre. A Lucca, infatti, il messaggio della Riforma religiosa sostenuta da Lutero, Zwingli, Calvino ed altri riformatori d’Oltralpe, iniziò a diffondersi già dagli anni Trenta del Cinquecento. Fu abbracciato da persone di ogni classe sociale, ma soprattutto dai “buoni casati” cittadini, ovvero da quel patriziato che rappresentava la forza economica e politica della Repubblica e doveva fedeltà solo all’Impero.
Alla morte di Agostino, nel 1536, i suoi dieci figli furono affidati alle cure del fratello Francesco. Il quattordicenne Niccolò proseguì gli studi a Lucca, Bologna, Padova, e infine a Ferrara, dove nel ’47 conseguì la laurea in diritto civico e canonico (in utroque iure). Raggiunto questo traguardo, il giovane volle visitare le località europee dove la sua azienda familiare aveva stabilito delle succursali: Anversa, le Fiandre e Lione.
Fatto ritorno a Lucca, si sposò con Lucrezia Montecatini, dalla quale ebbe tre figlie. Appartenendo ad una famiglia patrizia ed essendo un uomo di forti aspirazioni, iniziò subito a prendere parte alla vita pubblica della città: nel ’49 fu eletto Rettore delle scuole, nel ’53 membro del Consiglio generale, nel ’55 di nuovo Rettore………….
Descrizione
Seguendo la struttura originaria del Catechismo riformato di Calvino, il Commento si articola in quattro parti: la prima è dedicata alla fede cristiana e comprende una esposizione del Credo apostolico; la seconda affronta la tematica etica e considera in particolare il significato e le implicazioni dei Dieci Comandamenti; la terza tratta della preghiera, focalizzando su quella insegnataci dal Signore, detta anche “Padre Nostro”; la quarta verte sul culto cristiano ed i sacramenti. Come il lettore riflessivo non mancherà di constatare, la lettura di questo Commento permette innanzitutto di capire ed apprezzare il profondo lavoro teologico svolto dai Riformatori del XVI secolo al fine di recuperare una corretta comprensione della fede cristiana. Dopo oltre mille anni di incrostazioni e deformazioni operate da un clero fuorviato, era assolutamente necessario ritornare alle fonti della fede (fontes fidei), vale a dire alla Parola di Dio, per rivedere tutto alla sua luce. In questo testo, infatti, le caratteristiche distintive della fede Riformata traspaiono tutte: la sua biblicità, perché fondata sul verbo della Scrittura; il suo Dio-centrismo, perché focalizzata su Dio come fondamento di tutta la realtà; la sua evangelicità, perché ha nel vangelo la sua essenza; la sua onnicomprensività, in quanto fautrice di una visione del mondo unitaria, “poiché da Lui, per mezzo di Lui e per Lui sono tutte le cose” (Rom 11:36).
Inoltre, essendo stato originariamente inteso come strumento di edificazione per le centinaia di chiese clandestine che allora sussistevano nella nostra Penisola nonostante le terribili persecuzioni, il Commento di Balbani rappresenta una delle più importanti testimonianze delle convinzioni di fede che animavano gli evangelici italiani in un’epoca in cui essere evangelici costava molto più di oggi.
Aggiornata nel linguaggio, la presente edizione è arricchita da una interessante biografia sull’autore.
Informazioni aggiuntive
430
2019
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