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La vita di Galeazzo Caracciolo

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Nel corso del Cinquecento furono migliaia i credenti evangelici italiani che, minacciati dallo spettro dell’Inquisizione, decisero di fuggire all’estero, tra questi il Caracciolo. A fronte delle tre sole alternative loro possibili in Italia – simularsi Cattolici, rinnegare Cristo o soffrire il martirio – preferirono lasciare ogni loro bene terreno e recarsi in paesi dove almeno avrebbero avuto la libertà di vivere secondo coscienza di fede. Nella maggior parte dei casi, purtroppo, le loro storie non furono scritte e tramandate nella memoria storica del popolo evangelico, né sarebbe possibile farlo ora, per assenza di sufficiente documentazione. Non è questo però il caso di Galeazzo Caracciolo (1517-1586), ricco marchese di Vico, la cui drammatica storia di conversione e rinuncia colpì a tal punto i suoi contemporanei da divenire un esempio universale di fede e abnegazione cristiana. Scritta all’indomani della sua morte, dal suo grande amico Niccolò Balbani, la biografia del Caracciolo fu immediatamente tradotta in latino, in francese, in inglese e in tedesco, ed ebbe larghissima diffusione in tutto il mondo protestante. Convinti che tale testimonianza possa ancora oggi incoraggiare il popolo di Dio, la riproponiamo qui, in una edizione riveduta nel linguaggio e arricchita di ulteriori documenti, fra i quali le tre lettere scritte al Caracciolo da Giovanni Calvino, Gianluigi Pascale e Giulio Cesare Pascali.

“… se io qui elevo, come in uno specchio agli occhi dei lettori, le vostre virtù, affinché essi si impegnino ad imitarle, sarebbe incoerente che non ne fossi più toccato io, che ho modo di conoscerle più da vicino e contemplarle ogni giorno come in una chiara luce. Ma siccome io conosco per esperienza l’impatto del vostro esempio sulla mia fede e vita cristiana, come anche la non poca utilità che tutti i credenti qui a Ginevra ne traggono, come essi stessi ci hanno detto, ho stimato essere cosa degna e necessaria che con la mia testimonianza questa siffatta utilità si estendesse in modo ancora più ampio”.

Giovanni Calvino, Lettera dedicatoria a Caracciolo, 1556

 

 

 

ISBN: 978-88-88428-40-6 Tematica: Tag: ,

Indice

Introduzione – L’Historia del marchese Galeazzo

Caracciolo nella storia del popolo evangelico (R. Giuliani)

Prefazione di E. Comba 1875

Prefazione di N. Balbani 1587

Capitolo 1 – Nobile figlio di nobili genitori

Capitolo 2 – La conversione al vangelo

Capitolo 3 – La drammatica decisione

Capitolo 4 – Nella Ginevra di Calvino

Capitolo 5 – Una lotta tremenda

Capitolo 6 – L’amore per la Chiesa del Signore

Capitolo 7 – Nuove insidie

Capitolo 8 – La stima dei martiri

Capitolo 9 – A rischio della vita

Capitolo 10 – Vivere per lui

Capitolo 11 – Due visitatori particolari

Capitolo 12 – La gloria tanto attesa

Autore

Niccolò Balbani nacque a Lucca nel 1522 da famiglia patrizia. Studiò a Lucca, Bologna, Padova e Ferrara, dove, nel 1547, si laureò in Diritto Civile e Canonico. Tornato a Lucca, fu eletto rettore scuole della città, nonché membro del Consiglio generale. Conosciuto il vangelo in giovane età tramite suo padre, Balbani intraprese la strada dell’esilio nel 1556, allorché, asceso al pontificato Paolo IV, si abbatté sulla comunità evangelica lucchese una persecuzione senza precedenti. Dopo un breve soggiorno a Lione, decise di stabilirsi a Ginevra, dove, il 25 maggio 1561, venne consacrato ministro della chiesa italiana. L’anno seguente, non essendosi presentato a Lucca per essere processato come eretico, subì la confisca di tutti i suoi beni immobili, alla quale seguì, nel 1566, il bando perpetuo dai territori della Repubblica lucchese. Totalmente dedito alla vocazione pastorale, Balbani onorò il sacro ministero adoperandosi con zelo ed efficacia per ben 26 anni. Autore di diversi libri, il più noto di questi fu la Historia della vita di Galeazzo Caracciolo, che egli completò poco prima di morire, il 2 agosto 1587.

Descrizione

L’Historia del marchese Galeazzo Caracciolo nella storia del popolo evangelico
(R. Giuliani)

Nel maggio del 1556, l’avvocato lucchese Niccolò Balbani prese la sofferta decisione di lasciare il proprio paese. Come credente evangelico non vedeva altra alternativa, imperversando in Italia una persecuzione inquisitoriale che rendeva impossibile vivere liberamente secondo le proprie convinzioni di fede. Sapeva che il suo esilio gli sarebbe costato il bando e la confisca dei beni, ma questo prezzo era disposto a pagarlo.
Dopo un breve soggiorno a Lione, l’esule lucchese si stabilì a Ginevra, dove entrò a far parte della chiesa evangelica italiana di quella città. Era una chiesa composta per lo più da profughi come lui, provenienti da tutte le parti della penisola. Fra questi ve n’era uno che aveva una storia del tutto singolare: Galeazzo Caracciolo, marchese di Vico, nipote di papa Paolo IV – un uomo che per il Signore era stato disposto a rinunciare a tutto: titoli, proprietà, ricchezze, prestigio, carriera, potere, amicizie influenti, finanche gli affetti più cari della propria famiglia. Oltre a ciò lo contraddistingueva un alto grado di umiltà, di mansuetudine, di benevolenza, che unito a inamovibili convincimenti di fede, ne faceva un cristiano del tutto esemplare.
Nel 1561, morto che fu il pastore Lattanzio Ragnoni, la chiesa scelse di eleggere come suo successore Balbani, avendo visto in lui le qualità necessarie per svolgere l’oneroso incarico. L’esule lucchese e l’esule napoletano ebbero così modo di consolidare il loro legame, lavorando a fianco a fianco nella stessa comunità per ben venticinque anni – Balbani come pastore, Caracciolo come anziano. Di certo è eloquente il fatto che, nel 1586, quando capì di essere giunto alla fine del suo pellegrinaggio terreno, Caracciolo scelse Balbani come suo esecutore testamentario.
Ma Balbani fece di più. Per evitare che la straordinaria testimonianza cristiana lasciata dal suo caro fratello andasse perduta nell’oblio della storia, si mise immediatamente all’opera per scrivere l’Historia del marchese Galeazzo Caracciolo…..

Informazioni aggiuntive

Peso 0,200 kg
Dimensioni 21 × 15 × 1,0 cm
Pagine

126

Anno di pubblicazione

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