Indice
La problematica
La parola di Dio come criterio ultimo di giudizio
Le argomentazioni della tesi a favore delle opere umane
Le argomentazioni della tesi a favore della grazia di Dio
L’inconciliabilità delle due posizioni
Che cosa si intende per “Grazia”
Che cosa si intende per “merito”
I doni di Dio
I doni naturali
I beni acquistabili
I beni spirituali, o soprannaturali
Prima ragione
Seconda ragione
Terza ragione
Quarta ragione
Quinta ragione
Sesta ragione
La parola definitiva di Cristo
Il premio come ulteriore grazia
La funzione delle opere nel giudizio di Dio
Una differenza essenziale
Tre ultimi ostacoli da superare
Conclusione
Autore
Agostino Mainardo nasceva a Caraglio, in Piemonte, nel 1482. Entrato in giovane età nell’Ordine Agostiniano, sembrava avviato ad un’importante carriera ecclesiastica: priore conventuale a Siena e a Pavia (1514-1517), rettore per la provincia lombarda (1518-1519), reggente negli studi conventuali a Roma, Siena e Firenze (1519-1523). Approfondendo lo studio della Bibbia, tuttavia, egli entrò in una profonda crisi di fede che lo portò a convertirsi al messaggio evangelico della sola grazi predicato dai riformatori d’oltralpe, primo fra tutti Lutero.
Negli anni che seguirono Mainardo si adoperò per predicare il vangelo nei conventi, nelle chiese e nelle piazze d’Italia. Come tanti altri ecclesiastici convertitisi in quegli anni alla fede evangelica, anche lui sperava in una profonda riforma teologica e spirituale della Chiesa Cattolica. Tale riforma tuttavia non vi fu, cosicché, nel 1541, braccato dalle autorità inquisitoriali, Mainardo fu costretto a fuggire all’estero. Stabilitosi a Chiavenna, nel Cantone dei Grigioni, vi fondò una comunità evangelica e per il resto della sua vita portò avanti un valido ministero pastorale, curando si soprattutto dei tanti perseguitati che affluivano dall’Italia. Quando morì, il 31 luglio 1563, Agostino Mainardo lasciò dietro di sé la testimonianza di un vero uomo di Dio, che visse coerentemente secondo la sua coscienza di fede.
Lasciò dietro di sé anche diversi scritti, fra i quali Un pio e utile sermone della grazia di Dio. Pubblicato per la prima volta nel 1552, distillava l’essenza del messaggio evangelico in cui aveva creduto e trovato salvezza. In quale condizione versa l’uomo senza Dio? Perché l’uomo non può essere salvato per meriti propri? Perché può essere salvato solo per la grazia di Dio? Sono queste le questioni fondamentali che Mainardo affronta e chiarisce in questo libro, scritto con maestria teologica e vigorosa argomentazione biblica. Lo ripubblichiamo qui con il titolo Per sola grazia. Che Dio se ne serva per rinsaldare negli evangelici di oggi le convinzioni che animarono gli evangelici di ieri.
Sermoni sulla morte e resurrezione di Cristo
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