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Peso | 0,145 kg |
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Dimensioni | 21 × 15 × 1 cm |
Anno di pubblicazione | |
Pagine | 80 |
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€2,90
Nel suo libro Il secolo breve: 1914-1991, dopo una lunga disamina su quella che definisce “l’epoca più violenta della storia dell’umanità”, il noto storico Eric Hobsbawm conclude con queste parole: “Siamo giunti ad un pun- to di crisi storica… Il mondo rischia sia l’esplosione che l’implosione… Se l’umanità deve avere un futuro nel quale riconoscersi, non potrà averlo pro- lungando il passato o il presente. Se cerchiamo di costruire il terzo millennio su questa base, falliremo. E il prezzo del fallimento, vale a dire l’alternativa a una società mutata, è il buio”. Questo monito, lanciato nel 1997, rappresenta una delle più esplicite ammissioni del fallimento della cosiddetta “civiltà moderna”. Eppure i pronostici erano stati più che entusiasmanti. All’inizio del Novecento, infatti, convinti delle nostre potenzialità umane, si guardava al XX secolo come ad un’epoca nella quale saremmo riusciti a costruire una società razionale, progredita, scientifica e prospera, insomma una società di benessere senza precedenti. Perché dunque i sogni si sono trasformati in incubi? Perché il preannunciato paradiso umanista si è rivelato un inferno? Perché le ideologie politiche che dovevano sanare l’umanità hanno finito per dilaniarla? E soprattutto perché ogni rimedio si dimostra inadeguato e ogni speranza falsa? Esiste una via di uscita da questo labirinto? Sì, una via di uscita esiste: tornare a Dio. Perché, se perdendo Dio abbiamo perso noi stessi, ritrovando Dio ritroveremo anche noi stessi; e se rinnegando i valori di Dio abbiamo perso tutti i valori, riconoscendo Dio li ritroveremo; e se disconoscendo il senso per cui Dio ci ha creati abbiamo perso ogni senso, ritrovando Dio lo ritroveremo, proprio perché il senso della vita non può es- sere che in Colui che l’ha creata.
Peso | 0,145 kg |
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Dimensioni | 21 × 15 × 1 cm |
Anno di pubblicazione | |
Pagine | 80 |